martedì 15 ottobre 2013

Tira più un pelo di Pokémon...

Per lavoro ho spesso a che fare con un ampio range di persone: a volte mi rispecchio in alcune, altre volte ambirei ad essere come altri, e in certi casi ringrazio Dio (o chi per Lui) di non essere come loro.

Però, varcati i 30 anni, è normale porsi delle domande, e iniziare a tirare un po' le somme, ma più che chiedermi "Dove sto andando?", mi trovo a chiedermi "Dove stanno andando tutti?"
E soprattutto, ma chi gliel'ha data la patente?
(Sì, sono a favore di una sana pulizia etnica e del reato di "Cretinaggine cronica": se a una certa età sei ancora un coglione, omicidio di Stato legalizzato: già siamo tanti a sto mondo, dobbiamo pure sobbarcarci gli scemi?)

Da piccolo avevo la visione del trentenne come colui che è arrivato, raccoglie ciò che ha seminato, e continua la sua semina per raccoglierne i frutti nella sudata e meritata pensione.
Anche se ad oggi è più facile pensare di avvistare un unicorno o un Nyan Cat che immaginare di raggiungere la pensione in futuro.
Oggi, essendo io trentenne, mi guardo allo specchio e mi dico "... ... ... Ma che, davero davero?"

Sono circondato da ventenni che hanno moglie e figli, quarantenni che "stasera co sto giochetto me ce chiudo!", ragazzine presso più che dodicenni che chiamano le amiche "amò" e ragazzini presso più che dodicenni che fanno parlare la mamma al posto loro...

E io? Ah, boh!

Colleziono merchandising di SpongeBob.
E non mi vergogno nemmeno di dire che sono andato a Gardaland perché c'era la giostra di SpongeBob.
Su cui ovviamente sono andato.
Per quattro volte.
Di cui tre da solo perché nessuno voleva venire con me.
A parte i bambini.
E i loro genitori non trentenni.
Quando pranzo guardo i Simpson in tv, ma al tempo stesso dopo una settimana di lavoro ho la sindrome del pensionato e difficilmente esco il sabato sera perchè "vedo gente diversa ogni giorno, tutti i giorni, sai quanto me ne frega di vedere facce nuove? E poi, oh, io sono stanco!"

Di sicuro c'è che le persone che mi circondano sono variegate, e il non avere accanto a me coppie sposate e/o figliate mi permette di vivere ancora quell'illusione per cui "sono ancora gGgiovane" ...
... Ma, ninni, c'ho pur sempre trent'anni!!! -_-

Ok, trenta non sono quaranta, che non sono cinquanta, che non sono sessanta... Ma non sono nemmeno più venticinque, venti, o diciassette (i diciotto mi stanno sul cazzo, giusto la patente e il diritto di voto, toh!)

Bisogna quindi prendere atto di una cosa: non siamo più nei ruggenti anni '90, da quando c'è l'euro tutto costa il doppio, non ci sono più le mezze stagioni e, di conseguenza, non ci sono più i trentenni di una volta.

E quando vedi un neonazista con un'aquila tatuata su tutto il petto che ti chiede il nuovo gioco dei Pokèmon che ti aveva prenotato, capisci che anche i proverbi di un tempo non ci sono più.

Perchè, ad oggi, tira più un pelo di Pokèmon che un carro di buoi. Anche se straripante pelo di fica.

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