domenica 29 settembre 2013

Guido, stacce!

Premesso che non sono mai stato tipo da campagne mediatiche o altro, ma arrivati ad un certo punto, bisogna mettere dei puntini sulle i.

Caso Barilla. 

Boicottiamo la pasta. Ok.
Boicottiamo Misura. Ok.
Boicottiamo Mulino Bianco. Ok. 
Boicottiamo Pavesi. Ok.

OVVIAMENTE, mi raccomando, chiediamo sempre al ristorante che marca di pasta usano e con che farina sono state fatte le pizze, e anche al supermercato per quanto riguarda il pane, i tarallini, le focacce, ecc.

Magari, per sicurezza, se siete invitati a cena, portatevi la pasta da casa.

Non dimentichiamo di boicottare la vodka che viene dalla Russia, perché OVVIAMENTE uno chiede sempre da dove vengono i liquori con i quali si fa fare il cocktail che prende, perché la vodka proveniente dalla Russia non si beve.

OVVIAMENTE, se lavorate in Barilla, licenziatevi. 
SICURAMENTE non potete sputare nel piatto dove mangiate (anche se non mangiate la pasta), giusto?

E se domani, per assurdo, tutte le marche del mondo si svegliano omofobe che si fa? 
OVVIAMENTE non si mangia più.

Perché non sia mai che, se c'è un problema, lo si risolve aprendosi e affrontando faccia a faccia il nemico. 
No. 
E' giusto chiudersi e distanziarsi dal nemico.

Il ragazzo che si è messo di fronte al carro armato in piazza Tienanmen di sicuro non s'è messo a giocare a Risiko a casa per protestare.
Il monaco buddista che si è dato fuoco per protestare contro la guerra in Vietnam certamente non ha dimostrato il suo dissenso mandando un disegnino sui campi di lotta con scritto "Puzzate".

Fermo restando che il modo con cui ha esternato le sue idee il signor Barilla siano state "poco oculate" e che di sicuro quando sei a capo di una multinazionale non è che puoi parlare in pubblico come quando vai in fraschetta con l'amico tuo, ricordiamoci però che c'è sempre e comunque libertà di espressione.

"Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee.", disse un certo Voltaire.

Lui ha detto che nei suoi spot preferisce la famiglia "tradizionale". 
E infatti fa parlare un mugnaio con una gallina.

Però non è che fino a ieri tutti gli altri produttori di pasta si sono ammazzati a mandare in onda spot con due ragazzi che mangiano uno spaghetto alla Lilli e il Vagabondo. 
Non mi sembra di aver visto sui giornali o per strada delle pubblicità di due ragazze che, a tavola, si dicono "Ci piace la farfalla".
Però, guarda caso, tutti sono usciti fuori allo scoperto adesso. Tutti amici dei gay.
Che per carità, sarà pure vero, ma da 30 anni a questa parte non ricordo di aver visto un tale impegno come invece è successo in questi giorni (anche se comunque dei piccoli casi ci sono stati, vedi Althea, onore al merito)

Quindi, anziché togliere il like dalla pagina Barilla e non mangiare per una settimana i prodotti di questo gruppo (perché ci sto proprio credendo che finché campate non mangiate più i Pan di Stelle), facciamo che si fa un bel sit-in sotto la finestra dell'ufficio di Guido e si fa una sessione di blowjob di gruppo a formare la scritta umana

"A NOI PIACCIONO I RIGATONI. 
GUIDO, STACCE."

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